Favole A Stoccolma
Gennaio 2013, non so più di preciso in quali giorni, credo fosse tra il 5 e il 10… non ricordo mai queste cose. Ero a Stoccolma ospite nello studio di Kerstin Ahlgren, (lei in partenza per l’India per realizzare delle sculture). Il suo atelier è in una vecchia grande casa dei primi del ‘900, tre piani di stanze e corridoi di legno, altri 7-8 atelier di altri 7-8 artisti, tutto ciò in mezzo ad un parco in mezzo alla città, metropolitana, fermata Enskede Gard, scendi le scale, a destra e dritto tra gli alberi, segui il sentiero e guarda in alto. Ci siamo salutate a casa sua, con la sua famiglia, lei cucinava, io stiravo i suoi abiti estivi da mettere in valigia per il viaggio, era un po’ emozionata, un po’ ansiosa, le mamme lo sono sempre quando partono per vite tutte loro.
Poi 4 giorni a dormire sul divanetto dell’atelier con qualche coperta, qualche cuscino, un libro di favole inedite e di vecchia edizione dei fratelli Grimm, la finestra, la neve, Stoccolma intorno.
Quando sei da solo in una città seminuova, cammini molto, e poi stai molto fermo a guardare, e poi cammini di nuovo, e di nuovo stai fermo. Mangi poco. La notte se apri gli occhi continui a guardare come stessi a bordo d’un treno. Ogni momento è come nuovo e un po’ ti sfugge e ti sorpassa e lo capisci che lo raggiungerai solo al ritorno e poi che non è nemmeno importante raggiungerlo…
Ho letto le favole, la sera, al ritorno dalle mie peregrinazioni diurne, tra neve e luce nordica, come quasi sempre mi accade, all’idea di illustrarle mi sono rifiutata, decisamente rifiutata… e dopo il rifiuto ho fatto questi disegni, solo alcuni sono serviti da “bozzetti” per delle tele, altri sono… quello che sono. Eccoli